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Rubrica sul Sogno Lucido a cura di Roberto Brancati
(continua)
Si può imparare ad essere autori?
Innanzi tutto è bene sapere che la parola autore è strettamente connessa alla capacità di ampliare il campo di ciò che già esiste. Il termine infatti deriva del latino Àugeo: accresco, faccio prosperare, e definisce l’attività di colui che si fa interprete e protagonista di ciò che accade nella propria e nell’altrui vita.
In quel far prosperare è compresa la capacità di trascendere i tuoi confini e questo lo puoi fare solo lasciando indietro qualcosa di te che ha fatto il suo tempo.
L’altro
Lo specchio dinamico rappresentato dal sogno è uno degli strumenti utili ad accorgerti di essere in continua metamorfosi. Puoi ad esempio incontrare la trasformazione ogni volta che, ricordando un sogno, ti poni nella condizione di riconoscerti nei protagonisti che popolano e animano i tuoi racconti notturni: tanto i racconti piacevoli che quelli che sconvolgono equilibri ormai solidi e stabili.
Ci vuole un gran coraggio a fissare lo sguardo sul racconto e accettarne la maternità: affacciarsi sull’abisso e chiamarlo con il tuo nome. Questo gesto di responsabilità è una delle vie regie al regno incantevole del sogno lucido.
Ricordati di scrivere i sogni
Posto che il nostro lavoro col sogno è fondato su un dialogo costante e appassionato, non ti stupirà che mi aspetto da te che sin dalla prima puntata di questa rubrica tu abbia cominciato a scrivere i sogni con impegno e sincera dedizione. Il sogno scritto, meglio sulla carta a righe o quadretti di un bel quaderno, è infatti la materia prima dei nostri elaborati.
Il coraggio di non-essere
Si ripropone quindi come ipotesi elettrizzante che ogni personaggio che compare in un sogno sia composto della tua stessa energia psichica: sia una maschera che la tua essenza profonda indossa per metterti al corrente di alcune fondamentali situazioni e dinamiche comportamentali che, obnubilata dalla sicumera, la mente cosciente non riesce a riconoscere.
Sembra che la psiche adotti, come fa un pittore mischiando i colori, gli interpreti adatti a veicolare il messaggio criptato usando i caratteri psicologici che attribuisci ai tuoi conoscenti (o ai tratti associativi degli estranei sognati) come ingredienti necessari a garantire al pastiche risultante il tono utile all’integrazione di questa narrazione.
Dubito Ergo Sum
Come vedi siamo sempre di fronte ad uno specchio ma è assai raro che, durante la riflessione della realtà che si svolge di fronte ai nostri occhi, sia essa onirica o vigile, abbiamo la capacità di dubitare che ciò che accade sia conseguenza di una precisa e misteriosa nostra volontà.
Il controllo di realtà che abbiamo incontrato ultimamente però offre il destro per poter rapportarsi a ciò che viviamo con un atteggiamento paradossalmente meno attivo (vedi la sospensione dell’attività proiettiva) ma più lucido e distaccato emotivamente (il sano dubbio).
Immagina di trovarti di fronte ad una persona che conosci e che “sai come la pensa”. Mentre l’amica ti sta parlando di un qualunque argomento, il tuo pensiero vaga senza ascoltare ciò che ti arriva dall’esterno ma procede sovrascrivendo alla realtà un livello di pregiudizio che di fatto neutralizza ogni possibilità di contatto autentico con l’altro. Il test aiuta ed evitarlo.
Chi ti parla
In sogno, chi ti parla è invece un misterioso drammaturgo: non sei tu… o almeno non è la parte di te che sei abituato a chiamare io. E questo è già sconvolgente di suo. Chi ti parla è qualcuno-qualcosa più ampio e sconfinato di quel pronome personale intorno al quale fai girare tutto ciò che ti accade.
Prendendo una distanza che potremmo chiamare autoriale dagli accadimenti, onirici e non, abbiamo quindi modo di generare uno spazio energetico di non-tempo durante il quale permetterci il lusso di studiare con calma attenzione tanto ciò che avviene, quanto il modo in cui questo avvenimento, relazionale o contemplativo che sia, riverbera all’interno del nostro campo percettivo.
Il Movimento Critico
Porsi in condizione critica nei confronti di ciò che avviene (di notte in sogno, di giorno in veglia) ha il preciso scopo di smascherare il personaggio del teatro interiore ed esterno, disattivando l’automatismo narrativo e offrendoti l’opportunità di accogliere una parte di te che sei non-coscientemente, così da permetterti di fare tesoro dell’insegnamento che questo movimento cerca di trasmetterti ad ogni occasione.
Andiamo
Per questo e tanti altri motivi è bello andare a teatro. Assistere allo spettacolo significa prima di tutto prendere per mano il tuo modo di vedere le cose e portarlo nel magico mondo dove tutto è creato per te, tutto è te.
Ma lì, tutto è contemporaneamente anche qualcosa che non sei, che non conosci. Ancora.
E che puoi finalmente incontrare.
つづく
(continua)
L’intervista radio: “Introduzione al Sogno Lucido” con Roberto Brancati, la trovi QUI
2 Comments
Ciao Roberto,
Nello specchio dinamico di cui parli, come faccio a sapere quando una mia visione è proiettive e quando no? Del resto io posso creare infinite realtà..
Io posso creare innumerevoli varianti del reale. La ricerca della verità passa attraverso l’accorgermi che molte delle idee che credo mie siano in effetti pensieri altrui che io utilizzo senza verificarne l’aderenza con ciò che penso intimamente. Quel distacco metacognitivo di cui parlo è uno strumento per poter osservare la realtà senza l’ansia di doverla etichettare in categorie precostituite ma lasciandomi libero di conoscere ciò che accade per come lo ricevo io. Il criterio di verità è il senso di benessere, il piacere (e non) che la realtà mi restituisce se la lascio riverberare autenticamente dentro di me.