A cura di Antonello “Zappatore” Palladino, Toni “Mannaro” Ragusa
Il DiscoRacconto | Cos’è?
è un modo “strano” per esplorare e raccontare dischi che meritano di essere ascoltati. Forse anche un po’ antico:
Zap e Toni scelgono insieme un album, spesso sconosciuto, e fanno qualcosa che oggi sembrerebbe quasi assurdo quanto banale: lo ascoltano, dall’inizio alla fine, senza interruzioni. Dedicano alla musica tutta l’attenzione.
Zap ne descrive prima alcune sfumature musicali o aneddoti del disco poi, guidato leggero dalle note che aprono spazi di immaginazione, aggiunge frammenti di storie, pensieri, immagini che emergono dal disco e ne raccontano in questo modo l’atmosfera.
Toni fa lo stesso disegnando, facendosi condurre dalle melodie e dagli spazi fra le note.
Maestrale, di Filippo Gambetta, Carmelo Russo, Sergio Caputo | 2019
Il disco che raccontiamo oggi, organetto, violino e chitarra, Maestrale, di Filippo Gambetta, Carmelo Russo, Sergio Caputo, ha il sapore e l’odore di alcuni porti di mare. Si trova lungo un confine di possibilità fra ascolto e danza.
Puoi stare sdraiato ad ascoltarlo; puoi lasciarlo andare mentre leggi di avventure; puoi lasciarti trasportare dalla sua musica e ballare. Le sue note si infilano fra gli spazi.
Pensiero Meridiano.
C’è una vecchia leggenda scozzese che racconta di una strega – Bessie Millie – che viveva nel 1814 a Stromness, nell’isola di Pomona, arcipelago dell’estremo nord delle Orcadi e che per soli sei penny vendeva venti favorevoli ai marinai.
Molti pirati vivevano in quella zona, all’epoca della guerra fra Francia e Inghilterra – il più famoso fu John Gow.
Di Bessie Millie e John Gow ne parla Sir Walter Scott nel suo romanzo Il Pirata. Scott scrive che la strega “viveva di fronte alla ripida collina e per raggiungere la sua casa bisognava attraversare strette e sporche viuzze”; aveva circa cento anni ed il pirata Gow la consultò molte volte.
Il Maestrale pare sia un vento che arriva proprio da lì, dal Nord-Ovest, di dove narra la leggenda.
Dacci un vento buono, Bessie.
Bessie Millie – Immagine tratta da: “Il piccolo libro dei venti” – Enrico Gurioli
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C’è musica che è vento che passa, entra dentro le finestre;
ti porta lungo un viale di Parigi in una giornata d’estate
sotto la vite, ad odorare cose antiche
lungo un molo dove gonne si muovono; uomini danzano;
Tutta la musica è un’invenzione del vento.
2 Comments
Quante suggestioni… Mi riportate un po’ a casa 🙂
se vuoi amplifica anche le tue, Mariachiara!