Venerdì o il limbo del Pacifico – M.Tournier
26 Dicembre 2016
Libro da ululato – Epistenologia. Il vino e la creatività del tatto. Nicola Perullo
11 Gennaio 2017“il Sottomarino Giallo dei Beatles non è altro che un’idea di furgone della nettezza urbana. Da creativi hanno capito l’importanza della cianfrusaglia. In effetti, nella loro operazione, usano pochi elementi: vecchi ritmi, vecchi suoni, vecchi motivi, opportunamente attualizzati con l’elettronica. Usano questi marchingegni come sottomarini, per immergersi ed esplorare le profondità dell’inconscio culturale, da cui riportano in superficie ogni sorta di strani frutti. È come una capsula dello spazio interiore, un ambiente umano completamente reinventato e programmato per recuperare sotto forma di arte le cianfrusaglie del passato.”
Marshall McLuhan – filosofo dei media
Per la nuova rubrica musicale di quest’anno riporterò in superficie ogni settimana, raccontandolo attraverso le storie trovate lungo l’operazione di recupero, un DISCO SOTTOMARINO che era stato dimenticato negli abissi.
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Ieri sera riguardavo ‘Tutti pazzi per Mary‘. Hai presente che negli intermezzi del film c’è quel tipo che fa da giullare-cantastorie raccontando con la sua chitarra le peripezie di Mary? Si chiama Jonathan Richman, ed ha una storia artistica ed umana molto strana e stramba.
Nel 1976 incise ragazzino un disco incredibile, bellissimo – The Modern Lovers – che, considerato l’anno, i componenti del gruppo, e il modo in cui il disco è stato registrato – in pochissimo tempo e in maniera molto grezza – può essere considerato come uno degli album secondo me più interessanti che anticipano e ispirano la futura epoca punk.
Un gioiellino praticamente sconosciuto.
Richman era il leader del gruppo con Jerry Harrison, che poi andrà a formare i Talking Heads (!) e David Robinson che andò poi nei Cars, mica roba da ridere. Lui invece preferì testardo seguire la propria strada contro-controcorrente: in un periodo in cui l’onda propizia della musica era proprio quella del gruppo, dell’idea drammatica e pittoresca di ribellione, lui incise – fuori tempo – e seguendo imperterrito la sua filosofia di divertimento, una quantità di dischi solisti superficiali, spesso impalpabili, arrivando poi a partecipare anche come comparsa a ‘Tutti pazzi per Mary’.
The Modern Lovers rimane comunque un disco e un modo di pensare alla musica e all’arte così spontaneo, praticamente fregandosene dei mezzi utilizzati per produrlo, eppure creativamente così efficace, che ce n’è ancora molto bisogno oggi.
E, tra l’altro, fa ancora la sua sporca figura.
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Ah, se vuoi assaporare il prossimo palinsesto di gennaio, guarda un po’ QUI!