e parafrasando Frank Zappa che intitolava “We’re Only in It for the Money”, potrei dire che “Noi scriviamo nei blog quello che ci piacerebbe leggere”(ispirato da :
Jorge Ibargüengoitia
Una conferenza improvvisata,
posta come introduzione a Le folgori di agosto, Vallecchi, 1973 Los relampagos de agosto, Editorial Joaquín Mortiz, 1965).
Questo libro dello scrittore messicano ha vinto il V Concorso letterario latinoamericano della Casa de las Américas. Tra le motivazioni si dice anche (lo scrive Calvino): “si diverte scrivendo e diverte il lettore”. Non è poco. Ma in più a noi è piaciuta molto la sua Conferenza tenuta a Città del Messico (riportata in Los narradores antes el público, Mortiz, 1967), perché è vera e rende bene l’idea di questo personaggio. Per cui ne riportiamo alcuni pezzi.
“Dopo essersi presentato, il conferenziere dichiarò che non avrebbe letto la conferenza per la semplice ragione che non l’aveva scritta; aggiunse che… poiché lì c’era il conferenziere e lì c’era il pubblico, non vedeva la necessità dei soliti foglietti di appunti. La cosa migliore … sarebbe stata una specie di botta e risposta tra pubblico e conferenziere, ma dato che egli era convinto che un vero pubblico non era in grado di formulare domande attinenti, si sarebbe posto da sé le tre domande fondamentali che avrebbe dovuto rivolgergli, se fosse esistito, lo spettatore ideale. …A questo punto il pubblico fu indotto a rumoreggiare. Le tre domande fondamentali, riuscì comunque a proseguire il romanziere, erano: Perché scriveva? Come scriveva? Cosa scriveva?
Una notevole parte del pubblico uscì dalla sala. … Rispondendo alla prima domanda, il conferenziere spiegò che scriveva per deformazione professionale. Gli scrittori si chiamano scrittori perché scrivono e devono continuare a scrivere per potersi chiamare scrittori. Sono come le galline, che devono fare un uovo ogni tanto per giustificare la propria esistenza. Inoltre ogni scrittore ha dei motivi secondari: c’è che scrive per denaro, che per vanità, chi perché crede di sapere qualche cosa che gli altri ignorano, chi perché vuole leggere un libro che non esiste. Il conferenziere dichiarò che i proventi dei suoi libri sono una miseria tale da non poter far gola nemmeno a un mendicante; che gli elogi ricevuti non sono nulla rispetto alle critiche, e che inoltre è stato elogiato per i suoi vizi più censurabili e censurato per le sue virtù più elogiabili, aggiunse che non aspira ad essere dichiarato Figlio Prediletto della sua città natale… o essere Membro Eletto dell’Accademia della Lingua. Questo esclude il denaro e la vanità. Ha quindi il conferenziere un’intenzione didattica? Il conferenziere è convinto di sapere molte cose che la maggior parte delle persone ignora, ma non vede l’utilità che ciò che lui sa lo vengano a sapere anche gli altri. Il conferenziere ha confessato che scrive un libro ogni qual volta desidera leggere un libro di Jorge Ibargüengoitia, che è il suo scrittore preferito. …
(tralasciamo la seconda e la terza domanda per brevità, ma vale veramente la pena di leggerle)
Dopo qualche battibecco, l’organizzatore del ciclo di conferenze tenta una conclusione.
Organizzatore: Io credo che lei ha scritto un’interessante tragicommedia sulla rivoluzione messicana. La sua opera mi sembra autentica, profonda, commovente e sommamente interessante.
Il conferenziere: La ringrazio, e condivido la sua opinione.”
8 Comments
una trasmissione davvero interessante, mi è piaciuto un sacco il ricordo di Frank Zappa 🙂
Grazie mille Franz.
Qual è il tuo pezzo di riferimento del grande Frank?
Ps: Con la trasmissione ritorniamo in diretta il 13 Gennaio, con diverse belle cose in programma.
l’ho iniziato ad ascoltare quando non c’era più, purtroppo.
non sono un grande esperto, mi ricordo che Freak Out! era in una cassetta e quasi l’ho consumato in macchina.
e poi “The perfect stranger” mi ha colpito molto (oltre a tutto il testo, naturalmente)
e dalla vostra trasmissione ho saputo cose che non conoscevo.
Ah, e a proposito Franz: mi piacerebbe una tua condivisione o integrazione, sull’ultimo post a tema “Musica Seria”, qui: https://www.lupoecontadino.it/frank-zappa-musica-seria-grande-nota-proposta-ascolto/
Articolo ispirato anche dal tuo blog!
emozionato da avere ispirato qualcuno! 🙂
e parafrasando Frank Zappa che intitolava “We’re Only in It for the Money”, potrei dire che “Noi scriviamo nei blog quello che ci piacerebbe leggere”(ispirato da :
Jorge Ibargüengoitia
Una conferenza improvvisata,
posta come introduzione a Le folgori di agosto, Vallecchi, 1973 Los relampagos de agosto, Editorial Joaquín Mortiz, 1965).
Questo libro dello scrittore messicano ha vinto il V Concorso letterario latinoamericano della Casa de las Américas. Tra le motivazioni si dice anche (lo scrive Calvino): “si diverte scrivendo e diverte il lettore”. Non è poco. Ma in più a noi è piaciuta molto la sua Conferenza tenuta a Città del Messico (riportata in Los narradores antes el público, Mortiz, 1967), perché è vera e rende bene l’idea di questo personaggio. Per cui ne riportiamo alcuni pezzi.
“Dopo essersi presentato, il conferenziere dichiarò che non avrebbe letto la conferenza per la semplice ragione che non l’aveva scritta; aggiunse che… poiché lì c’era il conferenziere e lì c’era il pubblico, non vedeva la necessità dei soliti foglietti di appunti. La cosa migliore … sarebbe stata una specie di botta e risposta tra pubblico e conferenziere, ma dato che egli era convinto che un vero pubblico non era in grado di formulare domande attinenti, si sarebbe posto da sé le tre domande fondamentali che avrebbe dovuto rivolgergli, se fosse esistito, lo spettatore ideale. …A questo punto il pubblico fu indotto a rumoreggiare. Le tre domande fondamentali, riuscì comunque a proseguire il romanziere, erano: Perché scriveva? Come scriveva? Cosa scriveva?
Una notevole parte del pubblico uscì dalla sala. … Rispondendo alla prima domanda, il conferenziere spiegò che scriveva per deformazione professionale. Gli scrittori si chiamano scrittori perché scrivono e devono continuare a scrivere per potersi chiamare scrittori. Sono come le galline, che devono fare un uovo ogni tanto per giustificare la propria esistenza. Inoltre ogni scrittore ha dei motivi secondari: c’è che scrive per denaro, che per vanità, chi perché crede di sapere qualche cosa che gli altri ignorano, chi perché vuole leggere un libro che non esiste. Il conferenziere dichiarò che i proventi dei suoi libri sono una miseria tale da non poter far gola nemmeno a un mendicante; che gli elogi ricevuti non sono nulla rispetto alle critiche, e che inoltre è stato elogiato per i suoi vizi più censurabili e censurato per le sue virtù più elogiabili, aggiunse che non aspira ad essere dichiarato Figlio Prediletto della sua città natale… o essere Membro Eletto dell’Accademia della Lingua. Questo esclude il denaro e la vanità. Ha quindi il conferenziere un’intenzione didattica? Il conferenziere è convinto di sapere molte cose che la maggior parte delle persone ignora, ma non vede l’utilità che ciò che lui sa lo vengano a sapere anche gli altri. Il conferenziere ha confessato che scrive un libro ogni qual volta desidera leggere un libro di Jorge Ibargüengoitia, che è il suo scrittore preferito. …
(tralasciamo la seconda e la terza domanda per brevità, ma vale veramente la pena di leggerle)
Dopo qualche battibecco, l’organizzatore del ciclo di conferenze tenta una conclusione.
Organizzatore: Io credo che lei ha scritto un’interessante tragicommedia sulla rivoluzione messicana. La sua opera mi sembra autentica, profonda, commovente e sommamente interessante.
Il conferenziere: La ringrazio, e condivido la sua opinione.”
http://www.icronopios.it/libri.html
Ibargüengoitia non lo conoscevo. Ma quello che scrivi qui mi ha molto incuriosito. A parte l’introduzione, che mi dici delle “folgori d’agosto”?
Jorge Ibargüengoitia ha fatto una fine terribile
(http://stanlec.blogspot.it/2013/11/27-novembre-1983-in-ricordo-di-jorge.html).
tutto quello che ha scritto è bellissimo, ma io non sono oggettivo 🙂
Grazie Franz per le suggestioni.