Rasentando un luogo comune
19 Aprile 2014InspirationalPeople – Tiziano Terzani
24 Aprile 2014.
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Una voce antica, risorge dal Mito: non è importante quello che lei dice ora, è importante solo il suono; è importante l’Azione.
L’azione senza reazione, è quello che potrebbe salvare la ciclicità e le interferenze psichiche della macchina.
Facciamo tutti all’inizio del cammino, corse verso la tempesta, regalando pezzi d’identità al miglior offerente.
Il tetto di una fabbrica se lo guardi bene, ha la forma dei denti del pescecane e dentro puoi sentire i suoi mostruosi lamenti.
Moby Dick.
Non riesci a pensare. Non è paura. I tuoi pensieri sono distorti dai rumori: prendono la stessa forma d’onda.
E quando dentro di te nasce la speranza, capisci l’azione sovversiva del suono che tu generi. Senti la sofferenza dell’ingranaggio che non va a ritmo con tutti gli altri. Se non ha più forme lineari, un ingranaggio non è più un ingranaggio. Come quando attraversa un sogno.
Il sogno è l’esorcismo industriale più efficace.
Devi ricordare di essere un ingranaggio se non vuoi dimenticare i tuoi sogni e non esserlo più. Vivere stati di sospensione. Essere Osservatore privilegiato dei tuoi panorami psichici, di mondi di cui non capisci il significato; degli equilibri mancati fra i pieni e i vuoti.
Frustate e frustrazioni sonore, ti portano dentro il deserto.
Nel deserto si sentono le voci, ma non è un dialogo. Ascoltare gli altri quando si è nel deserto è un errore.
Resistere alla confusione per riacquistare la forza e l’allegria del basso.
I suoni senza senso, sono come guardare fisse le lancette dell’orologio aspettando che finisca il telegiornale. Sono come ascoltare il canto arcaico e profondo dell’eremita, in mezzo al traffico della città. Stati di Pronoia in mezzo a Paranoie televisive.
Ogni suono ha una forma, ogni forma ha un suono.
Che forma ha il rumore bianco?
E’bianco come Moby Dick.
Fortemente consigliato l’ascolto davanti alla forma del tetto di una fabbrica.
…per descrivere una cosa come la musica di un disco che ci colpisce, le recensioni “classiche” pensiamo siano troppo fredde. L’ascolto crea a sua volta, è per questo che proviamo in questa rubrica a raccontare i dischi, costruendoci delle storie attorno: organizzando organicamente in una storia frammenti di frasi di canzoni, stati d’animo stimolati e immaginazioni create spontaneamente dall’ascolto attento di un disco…