Essere inenarrabili…
Contatto – Giovanni Lindo Ferretti
La strada bianca. Un monaco cammina di fianco ad un cavallo. Il ritmo dei loro passi seriali risuona nel silenzio della neve. Seriali sono i vizi, le abitudini, le meccaniche automatiche inumane. Ma quella serialità sonora ovattata è diversa: volontariamente consapevole, crea immediatamente connessioni a dimensioni più profonde dell’essere: sconnessioni temporali. La stessa faticosa ed incerta strada, in altri momenti dell’anno, non permette così intensamente, l’apertura di quelle porte spalancate sul vuoto.
Stati d’agitazione volontari rendono il monaco sudato, ha stabili inutili erezioni; i suoi pensieri sono pieni da tempo di voglie stupefacenti di mediocre quotidianità. Stupefacenti come una droga. Ma, questi passi incontro al vuoto sono una forma di terapia. Di pornografia. Del freddo calore dell’inverno. Portare dentro solo la terra, solo per un’ora, per sempre. Portare dentro la dispersione, la distruzione e la disperazione è cosa comune; affrontarle difficile; accoglierle rarissimo.
E’ una terapia, la più efficace, l’andare incontro al dolore. La libertà è solo una forma di disciplina.
Una voce di donna rompe la serialità, riporta al Presente. Colora tutto il cammino del futuro. La voglia stupefacente diventa desiderio cosciente. La decisione del viaggio. Avere la forza per sopportare la verità, quando le bugie servivano per prendere tempo. La preghiera della sera diventa una forma di interrogativo. L’essere monaco, una maschera. Qualcosa simile alla preghiera.
La prima volta fa sempre male.
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