A tu per tu con Marina Valcarenghi / Incontri in streaming
(gennaio – luglio 2020)

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La passione in sogno

Un piccolo “pellerossa”.
«Sono per strada e vedo un piccolo essere che sembra un pennuto o un bambino travestito da pellerossa, con tante piume anche sulle spalle, come ali, che tira frecce a casaccio sui passanti. Le frecce feriscono e le vittime si contorcono come al palo della tortura. La cosa strana è che non scappano. Ma io non sono matto e non voglio fare quella fine. Riesco a fuggire.»

Il primo sogno mostra al mio paziente come non esistano per il momento possibilità trasformative e come la sua energia passionale risulti ancora bloccata, poiché Eros si comporta come un bambino scriteriato che scaglia frecce a caso contro i passanti. La paura non può che prevalere sul desiderio e al sognatore non resta che trovare scampo nella fuga. Tuttavia l’ha visto, il piccolo dio, ne ha constatato l’esistenza e sarà quindi possibile che col tempo l’immagine erotica possa trasformarsi dentro di lui.

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Perché un corso sulla passione?
E perché definirla necessaria?

Perché la nostra è una società dove è più frequente chiedersi “a che cosa mi serve?” o “mi conviene?”, piuttosto che “cosa desidero?” e “dove è la mia strada?”.

Forse ci si arrangia meglio e si soffre di meno, ma rischiando di vivere la vita di un altro, decisa da altri, secondo un modello convenzionale.
La passione, sovente esiliata come una fantasia infantile o un inutile rischio, è invece la carica energetica che accompagna un essere umano alla ricerca di senso e compimento.

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La passione in sogno

Un bambino abbandonato.
«In una piazzuola di sosta dell’autostrada mi fermo a consultare la cartina. Non è chiaro dove devo andare e anche la cartina non spiega chiaramente i percorsi. Sono confusa, poi penso che da qualche parte andrò, sperando che sia bello. Vedo un’ombra sul vetro: è un ragazzino strano molto bello, con gli occhi chiarissimi, un ciuffo biondo e i lineamenti delicati: potrebbe essere un piccolo lord, ma è sporco e coperto di stracci. Mi guarda con un’espressione adulta e mi chiede un passaggio. Istintivamente vorrei, ma per dove? Poi ho paura, non so di che cosa. Non sono abituata agli imprevisti. Metto rapidamente in moto e parto. Prima di uscire dalla piazzola mi pento e faccio retromarcia, questa volta lo prendo su. Ma lui è misteriosamente
scomparso. Mi sento disperata come se avessi perso qualcosa di fondamentale per la mia vita.»

Nel secondo sogno una giovane donna, delusa da uno stile di vita e da un’attività che non le appartengono, in quel viaggio senza meta che è la sua esistenza, all’improvviso vede un bambino straordinario, ma sporco e coperto di stracci per l’incuria in cui la sognatrice lo ha lasciato per tanto tempo. È un’immagine di Eros che riappare proprio lì sull’autostrada, solo per lei e le chiede di prenderlo a bordo: è un’epifania. Potrebbe essere lui a dare l’indicazione del viaggio aiutandola a scoprire quale ne sia la direzione e dove si nascondano i suoi desideri. Ma l’esitazione rimanda l’incontro.

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Queste conversazioni, questi sei appuntamenti, racconteranno quindi dell’incontro con la passione e di quanto quell’incontro si riveli necessario per vivere a proprio modo o – come direbbe Jung – seguendo un percorso individuativo.
Che si diventi cuoco o antropologo, tennista o restauratore, meccanico o contadino, che ci si orienti verso una scienza, o si insegua un’arte, oppure che si scelga la solidarietà militante, in prigione o in mezzo al mare, quando è il desiderio che guida sentiamo entusiasmo e piacere, qualche volta vera felicità.

La passione però non è gratuita e mette l’anima alla prova in un apprendistato interiore necessario a tenere lontani per esempio il delirio di potere, le scelte temerarie, le effimere euforie o le cadute depressive e infine anche per riconoscere quando a quel desiderio diventa obbligatorio rinunciare, o quando nel suo nome è inevitabile morire.

Da sempre gli uomini e le donne più consapevoli hanno riconosciuto in quell’energia luminosa il più straordinario privilegio della nostra umanità.

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La passione in sogno

Un giovane strano.
«Entro in una casa che non conosco, c’è
una scalinata che scende e mi trovo direttamente in una grande stanza piena di luce: a un lungo tavolo da lavoro un ragazzo sta disegnando a un tecnigrafo. Mi guarda per niente sorpreso, come se mi stesse aspettando. È un ragazzo strano, di una bellezza un po’ selvaggia, potrebbe essere allo stesso tempo un vichingo e un alieno; è molto attraente. Mi avvicino e lui in silenzio mi mostra una planimetria e aspetta che la guardi con calma, rappresenta un giardino, poi mi porge una matita, con una certa solennità, come se fosse un regalo importante; mi emoziono, avrei voglia di stare lì e di disegnare come lui e con lui, ma non succede niente. Mi sveglio felice, mi sembra di avere avuto una specie di apparizione.»

In seguito al sogno dell’affascinante e silenzioso disegnatore, e ai colloqui che ne seguirono, la mia paziente decise di cambiare il suo corso di studi, per seguire una passione che credeva di avere dimenticato. «Nel sogno – mi disse quel giorno – mi sono resa conto che era proprio la matita l’oggetto del desiderio e lui me
lo ricordava. Nella borsa, sul comodino, in cucina, come segnalibro, dovunque in casa mia c’è una matita che uso sempre al posto della biro o del roller come fanno gli altri. Avevo perso la manìa di disegnare cose diverse dovunque che faceva impazzire mia madre, dato che imbrattavo anche i muri di casa, ma dopo il sogno è tornata fuori quasi come una compulsione! E allora adesso cosa devo fare?». «Per esempio iscriversi all’Istituto Europeo del Design di Milano?» La mia era una scherzosa provocazione, invece fu proprio lì che decise di andare: «Sì – concluse un giorno – dovrò organizzarmi per continuare in qualche modo il mio lavoro, dato che devo e voglio mantenermi, ma ho deciso di darmi questa chance».

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In tutti e tre i sogni, e anche in innumerevoli altri, Eros non parla, le sue richieste e le sue azioni sono senza voce; è quindi comprensibile che gli antichi lo chiamassero anche “padre del silenzio”: esistono movimenti psichici racchiusi nella vita interiore. La passione, come ogni archetipo, è parte del patrimonio istintivo e l’istinto non conosce leggi, ignora responsabilità sociali e affettive, come anche i limiti dell’operare umano che danno ordine alla comunità, diversamente dalla nostra coscienza che questi limiti e questo ordine ha costruito e intende mantenere a difesa del patto sociale.

 

Marina Valcarenghi – La passione necessaria | Ciclo di incontri

QUANDO:
Lunedì 27 gennaio dalle 20:30 alle 23:00
1. Il male di vivere
Video 
introduttivo
Evento concluso

Lunedì 17 febbraio dalle 20:30 alle 23:00
2. L’archetipo della passione
Video introduttivo
Evento concluso

Giovedì 2 luglio dalle 20:30 alle 23:00 (evento in diretta streaming)
3. L’ordine e la pazienza
Video introduttivo
Evento concluso

Giovedì 9 luglio dalle 20:30 alle 23:00 (evento in diretta streaming)
4. Rabbia e autodifesa
Video introduttivo
Evento concluso

Lunedì 13 luglio dalle 20:30 alle 23:00 (evento in diretta streaming)
5. Il potere
Video introduttivo
Evento concluso

Lunedì 20 luglio dalle 20:30 alle 23:00 (evento in diretta streaming)
6. L’altrove
Video introduttivo

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! COMUNICAZIONE IMPORTANTE PER I PARTECIPANTI !
Nell’ultima mezz’ora di ogni incontro, se qualcuno vorrà proporre un suo sogno da esaminare,
Marina Valcarenghi sarà disponibile a svelarne il significato.

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DOVE: On line, dal tuo computer, tablet, smartphone

Contributo per gli incontri singoli: 30 euro

COME ISCRIVERTI SUBITO?
Facile! Prosegui dal pulsante qui sotto e segui le semplici istruzioni. Grazie.
Evento organizzato da Lupo Ets, l’associazione di Lupo e Contadino.


 

Informazioni utili

 

  • Una volta effettuata l’iscrizione,  potrai accedere alla diretta streaming cliccando sul link che ti verrà inviato via e-email alcuni giorni prima, assieme alle istruzioni.
  • Gli incontri iniziano puntuali alle ore 20:30. Collegati alle 20:15 per verificare e agevolare la semplice procedura di connessione, che guideremo insieme in tempo reale e che sbrigheremo in pochi minuti.
  • Ti consigliamo di seguire la diretta da un computer e con una linea wi-fi o via cavo. Nel caso usassi una linea dati, accertati della disponibilità dei giga mensili e della velocità di connessione.
  • Se per qualsiasi motivo avessi problemi di connessione o impossibilità a partecipare puntuale alla diretta, non preoccuparti. Potrai accedere allo streaming dal giorno dopo per 24 ore.
  • Ogni informazione utile relativa a quanto esposto in questa pagina ed eventualmente non ancora presente, ti verrà comunicata tempestivamente via e-mail, appena disponibile.
  • Per qualsiasi altra info, anche tecnica, prima o durante la serata stessa, non esitare a contattarci alla mail lupo.associazione@gmail.com

 


 

Qui la nostra recente intervista con Marina Valcarenghi
Ascolta “La passione necessaria – Intervista con Marina Valcarenghi” su Spreaker.

 


 

profile-marina-valcarenghi
Marina Valcarenghi,
laureata in giurisprudenza, giornalista e attivista politica negli anni 60 e 70, si è orientata in seguito alla professione di psicoanalista che svolge da 40 anni. E’ stata vicepresidente dell’Ordine degli Psicologi, ha fondato e diretto una scuola di specialità in psicoterapia riconosciuta dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e ha per la prima volta introdotto la psicoanalisi in carcere, lavorando a Opera e a Bollate nel reparto di isolamento maschile per complessivi 12 anni.

Tra le sue pubblicazioni: I manicomi criminali (Mazzotta, Milano 1975); Nel nome del padre (Tranchida, Milano 1987); Psicoanalisi e politica (con G. Galli, L. Gentili, LeG, Milano 1992); Relazioni (Tranchida, Milano 1994); Signori della Corte (Re Nudo, Siena 2000).

Per Bruno Mondadori ha pubblicato L’aggressività femminile (2003); L’insicurezza. La paura di vivere nel nostro tempo (2005); “Ho paura di me”. Il comportamento sessuale violento (2007); L’amore difficile. Relazioni al tempo dell’insicurezza (2009) e Mamma non farmi male. Ombre della maternità (2011).

La passione necessaria (Moretti & VItali, Milano 2019).
Bibliografia completa, qui.

 

Marina Valcarenghi sul Fatto Quotidiano:
www.ilfattoquotidiano.it/blog/mvalcarenghi